I cavi

Se non sono già inclusi tanto vale comprarli buoni, o quantomeno adeguati al livello dell'aquilone. Sono consigliabili quelli appositi in dyneema, spectra, coramide, sono sottili (meno peso e meno resistenza al vento), sono poco elastici e quindi trasmettono prontamente le nostre intenzioni all'aquilone, resistono nel tempo.

Sulla resistenza alla trazione (in Kg.) di un cavo, attieniti a quanto prescritto dal costruttore dell'aquilone. Per un aquilone standard a volte ne vengono indicati un paio di tipi, per vento leggero e vento forte: se desideri acquistare un solo set di cavi va bene la misura per vento forte (in genere sui 60-70 kg.).

Per quanto riguarda la lunghezza, ovviamente dipende dallo spazio che hai a disposizione. In linea di massima 25 - 30 metri sono una buona misura per iniziare. Non pensare che con cavi più lunghi (sempre che ci sia il vento necessario a sostenere l'acro) il pilotaggio sia più difficile, anzi.
Cavi più corti ti lasciano meno spazio per le evoluzioni , meno tempo per ragionare e per... rimediare.

I cavi sono da impugnare tramite straps (foto 2), da collegarsi con nodo a bocca di lupo (foto 3,4 e 5) mentre non sono da considerare, per un aquilone appena decente, gli anelloni su cui avvolgere il filo (foto 6).

 

 

 

 

I cavi per buoni aquiloni non vengono attaccati nudi e crudi alle briglie e alle straps: prima di creare i cappi devono essere inguainati (foto 7).

 

Per inguainare un cavo si può usare un sottile filo di ferro, da passare nella guaina (foto 8). Per evitare che la guaina si sfilacci, si deve passarne l'estremita un decimo di secondo sopra la fiamma di un accendino (sistema del resto da usarsi anche per cavi e briglie). E' consigliabile chiudere il cappio con un nodo che non stressi il cavo e che possa essere sciolto per successive regolazioni (foto 9).
Anche all'aquilone i cavi sono da attaccare tramite un nodo a bocca di lupo (foto 10). Per inciso è un sistema migliore rispetto ad anellini e moschettoni che possono - in caso di rottura del cavo - fiondare sulla vela bucandola.

 

 

Attenzione: qualunque sia il livello dei cavi è essenziale che siano esattamente della stessa lunghezza. Spesso questa conditio viene sottovalutata dal principiante, ma con cavi di misura diversa è difficile - per esempio - impostare traiettorie precise.
Per "tirare pari" due cavi basta andare su uno spiazzo e agganciare le estremità ad una rete o altro, mettendoli poi in tensione ed agendo di conseguenza. Tieni presente, poi, che con il tempo i cavi si disallineano, rendendo di nuovo necessario l'accorgimento.
Se vuoi fare le cose per bene, puoi usare un winder "equalizzatore", che abbia le tacchette dove agganciare i cavi (foto 10bis). In tal modo la misurazione sarà più precisa che non affidandosi alla sensibilità delle dita.

Come riavvolgerli?
Su un winder, non con un movimento circolare continuo ma con un movimento ad otto, e tenendo un dito fra i cavi (foto 11). in tal modo, non si attorciglieranno e quando si tratterà di stenderli sul terreno, ti basterà tenere un dito sull'anello del winder e lasciarli dipanare, arretrando.

Piccolo accorgimento: contrassegna le guaine con colori diversi. Anche quando i fili saranno intrecciati sul terreno saprai con sicurezza qual'è il cavo sinistro e il destro. Mai provato a decollare con le straps invertite? Sbam!

 

Le briglie.

In genere alle prime uscite non ci si pone problemi, però visto che anche su acro entry-level sono possibili regolazioni, vediamo quelle più comuni. Attenzione: su alcuni aquiloni i nodi per le regolazioni possono essere collocati in punti diversi da quelli illustrati, ma l'importante è il risultato finale, cioè l'allungamento o l'accorciamento di un certo ramo di briglia.

Il cabra -picchia: regolazione da farsi di solito sul ramo superiore della briglia. Più l'aquilone è cabrato (nella foto 12 l'attacco sopra la traversa superiore) più tira e meglio risponde, sia nella precisione sia nei tricks. Più è picchiato (foto 13) e meno tira.

L'aquilone va picchiato quando c'è poco vento e si sostiene a malapena, oppure - paradossalmente - quando di vento ce n'è troppo e si ha paura di rompere o dà fastidio la trazione. Per le regolazioni, basta spostare di poco il nodo.

 

Per quanto riguarda le altre regolazioni, accenniamo solo al fatto che il tow point (cioè il punto dove i rami confluiscono e si attacca il cavo) più interno (foto 14) rende l'acro più instabile e giocherellone (trikkettaro, in gergo), più esterno rende l'aquilone più preciso nelle traiettorie (foto 15).

 

All'inizio, tranne forse il cabra-picchia, ti conviene non toccare niente. Più in là ricordati sempre - prima delle variazioni - di fare un segno con un pennarello sui nodi per ricordarti le misure originali.
Se ti sembra che l'acro sia poco governabile, nonostante i cavi siano pari, misura la briglie: a volte i fabbricanti le montano frettolosamente, e comunque con l'usura si possono verificare disallineamenti.

 

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